L’Homo Radix di Tiziano Fratus

Per molti andare in un bosco per guardare degli alberi non è forse il massimo del divertimento. Ma è decisamente facile cambiare idea dopo aver letto Tiziano Fratus, un autore che sta contribuendo a creare una nuova narrazione dell’attività all’aria aperta.

Inizialmente fattosi conoscere come poeta, l’autore bergamasco, scrittore sradicato senza un grande interesse per la natura, si avvicinò dopo alcuni viaggi in America e in Asia alla bellezza silenziosa di boschi e alberi, soprattutto se monumentali o secolari.

Il suo libro manifesto è Homo Radix, uscito nel 2010, che contiene alcuni dei neologismi che faranno parte della sua produzione letteraria successiva. Un homo (o donna) radix è un essere umano che cerca di stabilire una migliore connessione con la terra e nello specifico, con il proprio ambiente circostante.

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Non c’è wi-fi nella foresta, ma ti promettiamo che troverai una connessione migliore

Cent’anni fa, solo due persone su dieci vivevano in un’area urbana. Nel 2030 saranno 6 su 10. Un modo di vivere maggiormente legato con la natura e la terra sta sparendo rapidamente, insieme al patrimonio culturale e di conoscenze a esso legato. Il risultato è che oggigiorno la maggior parte delle persone può facilmente riconoscere centinaia di loghi commerciali, ma giusto poche decine di piante.

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Un esercizio proposto dal magazine eco-attivista canadese Adbusters: Dai un nome a questi marchi-Dai un nome a queste piante

Nei suoi libri Fratus invita chi abita in città a iniziare un percorso di riscoperta  delle proprie radici. Uno dei modi più facili e divertenti per farlo è andare alla ricerca di alberi. Secondo l’autore, la natura è un po’ come un museo a cielo aperto, e così come avere un minimo di conoscenza di storia dell’arte rende più godibile un museo, imparare a riconoscere alberi e piante rende molto forte la nostra esperienza nella natura.

Da quando Homo radix è stato pubblicato, Fratus  continua a cercare e scrivere (oltre quindici titoli al suo attivo) a proposito di alberi che hanno una storia da raccontare, sia per via delle dimensioni, tali da renderli dei monumenti naturali, sia per via dell’età, tale da renderli più che centenari. Fratus organizza inoltre attività collaterali legate alla sua passione di cercatore di alberi, realizzando mostre fotografiche, itinerari naturalistici e visite guidate a parchi, giardini e foreste. Spesso l’opera di Fratus è riuscita a dare visibilità o far conoscere a un pubblico più ampio dei tesori nascosti sconosciuti ai più. Un esempio? L’olivastro secolare di Luras in Sardegna, con i suoi 3500 anni di vita.

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Tiziano Fratus davanti all’olivastro di Luras

Negli ultimi dieci anni le compagnie aeree low cost hanno reso estremamente facile ed economico viaggiare all’estero per un week-end, con il risultato che il viaggio diventa spesso un’esperienza frettolosa e superficiale. La filosofia di Fratus va in controtendenza e mostra l’attività di cercatore di alberi come una valida e decisamente più spirituale attività quando vogliamo scappare dalle nostre città.

“Non ditemi quali monumenti ci sono vicino a casa vostra ma quali alberi”, scrive Fratus. Quanti di noi saprebbero rispondere? Lo scrittore sta creando una nuova consapevolezza di quanto poco conosciamo la bellezza naturalistica dentro o fuori le nostre città, ma soprattutto di quanto potrebbe essere divertente e poetico migliorare il rapporto con il paesaggio a pochi chilometri da casa nostra. Proviamo nel nostro piccolo ad avvicinarci alla professione di cercatori di alberi e iniziamo a goderci quello che Fratus definisce uno dei piaceri dell’esistenza: entrare in un bosco e riconoscere tutte le specie arboree. “È come quando vai dal panettiere e chiami il pane col suo nome giusto”.