Pubblicato su La Stampa il 22 aprile 2017

È la soluzione offerta dal biologo E.O Wilson. Affascinante, ma quanto è realizzabile?

Nato nel 1929, statunitense, E.O Wilson è uno dei più grandi biologi viventi. Oltre a essere considerato il maggiore esperto mondiale di mirmecologia, la branca dell’entomologia che studia le formiche, è noto per essere il padre della sociobiologia. Le sue principali opere in queste aree di ricerca gli sono valse due premi Pulitzer per la saggistica. Il naturalista si è cimentato anche con la narrativa: il suo romanzo “Anthill” (tradotto in Italia da Elliot), pubblicato nel 2010, è stato un caso letterario.

Appassionato conservazionista, dopo il pensionamento da Harvard Wilson ha creato la E.O Wilson Biodiversity Foundation, uno dei cui obiettivi è promuovere e divulgare le idee contenute nel libro “Metà della terra”.

Destinare metà del pianeta alla protezione ambientale può sembrare un’ingenua fantasia. Ma se l’idea viene da E.O Wilson, uno dei più importanti naturalisti del secolo, allora vale la pena valutarla con attenzione. Nel 2016 il biologo statunitense ha pubblicato il libro “Metà della terra” (Codice edizioni), con cui prova a persuadere i lettori, dati alla mano, che che solo trasformando il 50 per cento della superficie terrestre e marina in una riserva riusciremo a salvare dall’estinzione l’80 per cento delle specie viventi. Secondo studi recenti, l’attuale tasso di scomparsa delle specie è quasi 1000 volte superiore rispetto ai livelli preumani. Molti scienziati la definiscono ormai la sesta estinzione di massa, la più grave dalla scomparsa dei dinosauri, e la prima a essere imputabile all’essere umano.

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