La buona letteratura ha il potere di valicare epoche e continenti, e raccontarci esperienze vissute secoli fa, magari in luoghi lontani, che risuonano nelle nostre vite.
Non c’è da stupirsi se in Pakistan l’opera della scrittrice Jane Austen ha un grande seguito, al punto che Laalen Sukhera ha creato la Jane Austen Society of Pakistan, un club letterario per appassionate della scrittrice inglese.
Un club che va oltre l’indossare abiti dell’epoca e rivivere l’Inghilterra a cavallo tra ‘700 e ‘800.
Secondo Sukhera, nel Pakistan odierno le donne possono raggiungere dei traguardi, ma solo per diventare più appettibili in funzione di un matrimonio, e vivono prive di libertà e indipendenza finanziaria. Proprio come in un romanzo di Jane Austen. E come le sue eroine, le donne pachistane devono prendere le decisioni più difficili della loro vita sotto gli occhi indagatori e il peso delle aspettative dell’intera comunità, senza la possibilità di avere una vita privata.
Nei romanzi di Austen molte donne pachistane cercano dei consigli per vivere in una società patriarcale, la sua popolarità si deve proprio a questo fatto.
Certo, c’è chi trova difficile leggere dei romanzi le cui eroine alla fine accettano quelle regole oppressive. Ma se in opere come Madame Bovary o Anna Karenina la donna che trasgredisce alla morale del suo tempo alla fine muore, in Jane Austen ci sono donne che provano, nei limiti delle regole e gli obblighi del tempo, a fare qualcosa per se stesse e migliorare la propria condizione.