Un menù, due prezzi

Lo chef nigeriano Tunde Way non è nuovo a iniziative che mescolano cibo, politica e riflessioni sulla discriminazione razziale. Non a caso si definisce un creatore di “discomfort food”: cibo che non offre un sollievo, ma che diventa un modo per parlare d’ingiustizie. “Se in una delle mie cene a tema gli ospiti si divertono, vuol dire che non hanno capito il senso dell’evento”

Nel 2018 Way creò a New Orleans SAARTJ, un chiosco pop-up in cui i clienti neri pagavano 12 dollari, mentre quelli bianchi venivano invitati a pagarne 30. Era un prezzo basato sul gap di ricchezza esistente in città tra famiglie bianche e nere. Il chiosco venne chiamato così per ricordare Saartje Baartman, una donna sudafricana che venne fatta schiava all’inizio del XIX secolo e venduta per essere esposta nei freak show europei.

L’anno scorso Wey ha lanciato Love Trumps Hate, una serie di cene che ospitano appuntamenti al buio tra immigrati e cittadini statunitensi.