Prima avevo una vita normale—poi ho iniziato a soffrire di mal di testa cronico

La mia emicrania cronica è principalmente di origine ormonale e genetica. Non c’è una cura definitiva, ma dopo sette anni la gestisco così.

Pubblicato su VICE il 20 maggio 2020

Illustrazione di JUTA

Secondo una ricerca condotta dal Censis nel 2019, l’emicrania colpisce circa l’11,6 percento della popolazione italiana, soprattutto donne nell’età giovane-adulta. Se moltissimi sottovalutano la patologia e aspettano a lungo prima di rivolgersi a un professionista, come spiega Innocenzo Rainero, professore di Neurologia all’Università di Torino, “sappiamo oggi che esiste un cosiddetto ‘cervello emicranico’, ovvero un cervello ipersensibile alle variazioni esterne ed interne al nostro organismo. In questi individui i cicli del sonno, l’alimentazione, l’attività fisica, lo stress e le variazioni ormonali possono portare a degli attacchi. In più entrano in gioco i fattori genetici.”

Anche se è stata dimostrata l’efficacia di nuovi farmaci progettati per colpire una proteina che si è rivelata essere responsabile di questo dolore, non esiste attualmente una cura definitiva. Per questo l’approccio degli esperti è fondamentale, e la sensibilizzazione mai sufficiente. “Quando il ricorso al medico di famiglia non offre benefici, è consigliabile rivolgersi a un Centro Cefalee, dove lavorano professionisti dedicati specificatamente alla diagnosi e alla cura di queste patologie,” suggerisce Rainero. Da emicrania costante o ad andamento quotidiano (secondo l’esperto uno stato invalidante che riguarda quasi il 2 percento della popolazione generale), questi possono intervenire per provare a farla regredire a una condizione episodica, fatta di attacchi sporadici.

Ma per capire davvero come cambia la vita quando soffri di emicrania cronica, abbiamo raccolto la testimonianza di Rita* (nome di fantasia), dottoranda in Media Studies. Ha iniziato a soffrirne sette anni fa, e da allora le sue giornate e la sua vita sociale sono cambiate drasticamente.

Ho iniziato a soffrire di emicrania cronica nel 2013, all’età di 27 anni. Rimasi quattro giorni a letto, per farla passare prendevo ibuprofene e aspirina come se fossero caramelle, ovviamente senza risultato. Alla fine della giornata mi addormentavo stremata, anche se non mi ero mossa dalla mia camera.

All’inizio provai a resistere, non volevo accettare che fosse ormai un problema cronico, ma quando arrivava il mal di testa buttavo via giorni interi. Mi rassegnai ad andare da un medico che mi prescrisse il mio primo antidolorifico d’emergenza. Era meraviglioso ottenere finalmente un sollievo immediato per qualche ora.

 

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