Malgrado il coronavirus, la crisi ambientale resta  la vera minaccia per l’umanità. Ecco una selezione di libri ambientalisti per non dimenticarlo

A causa della pandemia mondiale di coronavirus l’attenzione sulla questione climatica durante questi mesi è scemata pericolosamente. Ma in una prospettiva futura, la crisi ambientale resta ancora la vera minaccia per l’umanità, in grado di creare molta più instabilità e morti di un’epidemia. Per non dimenticarlo, ecco una selezione di libri ambientalisti da leggere quest’estate, un po’ come compiti per le vacanze. Sperando che ispirino riflessioni e nuovi comportamenti virtuosi da inserire nella lista dei buoni propositi di settembre.

 

Jonathan Safran Foer – Possiamo cambiare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi (Guanda)

La crisi climatica non è una bella storia, è complessa da capire, piena di dati, senza grandi colpi di scena o grossi personaggi (a parte Greta). In più, il finale finora non è dei migliori. Con questo saggio il romanziere statunitense mette in campo tutte le sue risorse di scrittore per raccontare in modo coinvolgente il problema ambientale, spesso partendo da strade inaspettate. Il libro si sofferma sull’incontro tra Jan Karski, il testimone oculare dell’Olocausto che arrivò negli Stati Uniti per denunciare l’eccidio degli ebrei allora in corso, e l’allora membro della Corte Suprema Felix Frankfurter. “Non sono in grado di credere a ciò che mi sta dicendo”, lo liquidò il giudice. Anche noi vogliamo chiudere gli occhi davanti alla realtà ed essere ricordati dalla Storia come Frankfurter, si chiede Safran Foer?

In fondo cambiare il mondo, sostiene il romanziere statunitense, non è così difficile: citando uno studio che attribuisce il 51% delle emissioni globali all’industria dell’allevamento, l’autore propone di ridurre drasticamente la nostra impronta ecologica attraverso una semplice abitudine quotidiana: niente carne e prodotti animali prima di cena.

Marlen Haushofer – La parete (Edizioni E/O)

Scritto nel 1963, nel corso dei decenni questo romanzo si è guadagnato lo status di libro femminista ed ecologista di culto. Una donna in visita a una cugina che vive sulle Alpi austriache si sveglia un giorno separata dal mondo da una parete invisibile, con il cane Luch e la mucca Bella come uniche compagne. Un po’ come nel romanzo La Strada di Cormac Mc Carthy –un altro libro che potrebbe ben figurare in questa lista– non scopriremo mai il motivo di questo evento straordinario. All’autrice interessa solo raccontarci la nuova vita solitaria e frugale della sua protagonista senza nome, che dovrà imparare a sopravvivere nella Natura tra mille sfide fisiche e mentali. Una Robinson Crusoe al femminile verrebbe da pensare, ma a differenza del suo corrispettivo maschile la protagonista non prova nessun desiderio di dominare il mondo naturale.

Elizabeth Kolbert – La Sesta estinzione. Una storia innaturale (Neri Pozza)

La Quinta estinzione di massa è quella che ha fatto fuori i dinosauri. Solo che questa volta, ruolo poco invidiabile, siamo noi l’asteroide: attualmente il 25 per cento dei mammiferi e il 40 per cento delle specie anfibie è a rischio estinzione. In questo libro del 2015, Premio Pulitzer per la saggistica, la biologa americana viaggia per foreste pluviali, montagne e oceani –il futuro dei nostri mari Kolbert l’osserva nelle acque di Ischia– per capire l’impatto dell’essere umano sulle altre specie viventi.

Con uno stile coinvolgente e accessibile Kolbert parla delle precedenti estinzioni di massa e si sofferma sulle ricerche che studiano quella attuale di origine umana. Nessuno sa quali saranno le conseguenze della Sesta estinzione, l’unica cosa certa leggendo il libro è che l’evoluzione è un lentissimo processo di adattamento, ma la catastrofe può arrivare in modo rapido e drammatico.

Aph Ko e Syl Ko

Afro-ismo. Cultura pop, femminismo e veganismo nero (Vanda edizioni)

Questa raccolta di saggi affronta temi attualissimi con uno sguardo black: dai diritti animali all’antirazzismo, passando per l’ambiente e il femminismo, la voce delle sorelle Aph Ko e Syl Ko offre una prospettiva originale su intersezionalità e veganismo. Un libro provocatorio che costringerà tanti attivisti benintenzionati a capire cosa c’è che non va nel proprio pensiero progressista eurocentrico. È arrivata l’ora di lasciare spazio agli sguardi sulla realtà minoritari e non bianchi, dicono le due autrici. Se queste pagine urteranno la vostra suscettibilità, vuol dire che hanno colto nel segno.

 

Nathaniel Rich – Perdere la Terra. Una storia recente (Mondadori)

C’è stato un momento alla fine degli anni ‘70 in cui eravamo a un passo dal risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Scienziati, politici conservatori e compagnie petrolifere, tutti erano concordi nel fare qualcosa e subito, e in più occasioni le potenze mondiali arrivarono a un passo da un accordo.

Nathaniel Rich racconta il perché di questo fallimento e ricostruisce le storie di alcuni eroi che provarono a risvegliare le coscienze, tra questi lo scienziato James Hansen, il lobbista Rafe Pomerance e un giovane politico chiamato Al Gore. Un libro amaro che ripercorrere la storia di come siamo arrivati qui, ma fondamentale per capire gli errori commessi in passato e non ripeterli.

Richard Powers – Il sussurro del mondo (La nave di Teseo)

Premiato nel 2019 con il Pulitzer per la narrativa con questa motivazione: “un romanzo dalla costruzione geniale, rigoglioso e ramificato come gli alberi di cui racconta”. Di giganti vegetali nel romanzo ce ne sono tanti e sarà difficile guardarli allo stesso modo dopo averlo terminato. Anche perché in questo libro dal tono magico c’è tanta realtà: nel romanzo una protagonista

si rende conto che gli alberi comunicano tra di loro, un fatto scientificamente provato dall’ecologista forestale canadese Suzanne Simard. Mentre altri personaggi, incapaci di trovare strumenti pacifici per proteggere una foresta millenaria, passano dall’ambientalismo non violento all’azione diretta, qui Powers si ispira agli attivisti che negli anni ’90 crearono il movimento Earth Liberation Front.

Il sussurro del mondo è un eco-romanzo che racconta l’Antropocene e il suo rapporto distruttivo con la Natura, ma offre allo stesso tempo una visione alternativa in cui alberi, esseri umani e Natura sono intrinsecamente legati.

David Wallace-Wells – La Terra inabitabile (Mondadori)

Il libro nasce da un articolo del 2017 pubblicato online sul New York Magazine e rapidamente diventato il più letto nella storia della testata. “È peggio, molto peggio di quel che pensate”: la prima riga del saggio di Wallace-Wells dà un’idea di cosa ci troveremo dentro: una lucida e razionale demolizione di tutte le illusioni e false rassicurazioni ripetute da chi non vuole affrontare la realtà dei cambiamenti climatici. Non esiste luogo sul pianeta che verrà risparmiato e non esiste quantità di denaro che potrà proteggerci. Snocciolando proiezioni scientifiche il giornalista statunitense prova a far capire quanto sia reale il rischio che la Terra diventi entro la fine del secolo un luogo inospitale e pericoloso.  A chi lo accusa di aver scritto un libro troppo pessimista e gettare i lettori nello sconforto, Wallace-Wells risponde così: “il rischio maggiore non sta nel spaventare troppo i lettori, quanto nel non spaventarli abbastanza”. Il nostro pianeta è stato portato sull’orlo del collasso in una sola generazione e una singola generazione ha la possibilità di evitarlo, riflette l’autore. A modo suo, è un pensiero che dà speranza.

 

 

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