Perché ho deciso di fare figli nonostante la società sembri destinata al collasso

A causa della crisi climatica, la nostra società rischia seriamente il tracollo tra una o due generazioni. Abbiamo chiesto a genitori ambientalisti come la vivono

Pubblicato su VICE il 25 settembre 2020

Photo by Benjamin Manley on Unsplash

Mio figlio Bruno ha compiuto da poco quattro anni. È ovviamente uno degli elementi più importanti della mia vita, eppure ammetto di aver esitato a lungo prima di decidermi insieme a sua madre. Al di là delle preoccupazioni più pratiche—precarietà economica, scarsità di asili, ecc.—ce n’era una più esistenziale: ha senso riprodursi quando sei consapevole che la crisi climatica potrebbe far collassare la nostra società da qui a trent’anni?

Malgrado abbia scritto un libro di ecologia per ragazzi e vada spesso nelle scuole a parlare di attivismo ambientale con spirito motivazionale, ho regolarmente momenti di ecoansia in cui immagino scenari distopici alla Mad Max o Children of Men fatti di siccità, apartheid sociale e regimi autoritari. Mi sento dire spesso che i nostri figli saranno i cittadini green del futuro, quelli che cambieranno le sorti del pianeta. Peccato che quando Bruno avrà raggiunto l’età di Greta Thunberg, almeno secondo gli scenari peggiori, la Terra potrebbe non essere più essere “salvata.”

Alle prese con questi pensieri, ho deciso di confrontarmi con altre coppie che hanno riflettuto a lungo sul tema, per capire meglio come si può essere genitori su un pianeta che va incontro al disastro ambientale e continuare a dormire la notte.

La prima persona con cui parlo è Leonardo Caffo, docente di filosofia alla NABA di Milano, commentatore televisivo e autore di vari libri su postumanesimo e antispecismo.  Il pensiero di Caffo è ricco di riflessioni sulla questione climatica, e a suo parere solo una trasformazione radicale della società capitalista salverà la nostra specie dal tracollo.
Si tratta di una prospettiva che non invoglia di certo a riprodursi, “ma talvolta la vita reale scompagina le nostre convinzioni e se ne fotte. È successo tante volte con cose brutte, almeno questa volta l’antitesi alla mia tesi ha il sorriso di mia figlia.” Nei giorni in cui l’Italia toccava il picco dei decessi per via dell’epidemia di coronavirus, infatti, nasceva sua figlia Morgana. “È arrivata all’improvviso, non l’abbiamo cercata,” mi dice. “È lei che ha cercato noi, e ne siamo felici.”